Μολυσμένος ο αέρας στην Ιταλία από ... μικροποσότητες ναρκωτικών!

"Κάνουν κεφάλι" στην Ιταλία μέσω του αέρα!
Μπορεί εδώ στην Ελλάδα να ισχυριζόμαστε ότι μας ψεκάζουν, ωστόσο οι Ιταλοί μπορούν να ισχυριστούν ότι "κάνουν κεφάλι". Οι ρύποι του αέρα περιέχουν και ποσότητες ναρκωτικών και νικοτίνης.
Όσο απίστευτο και αν ακούγεται, ο αέρας σε διάφορες πόλεις της Ιταλίας, δεν είναι μολυσμένος μόνο από ρύπους αλλά και από... μικρές έστω ποσότητες ναρκωτικών ουσιών! Ερευνητές από το ιταλικό Ινστιτούτο Ατμοσφαιρικής Μόλυνσης,δημοσίευσαν μελέτη ενός που διήρκεσε ένα χρόνο και όπως φαίνεται βρέθηκαν μετρήσιμες ποσότητες ναρκωτικών στον αέρα 8 μεγάλων πόλεων της γειτονικής χώρας! Οι ερευνητές βρήκαν ίχνη μαριχουάνας και κοκαΐνης και στις 8 πόλεις, με την υψηλότερη συγκέντρωση να παρατηρείται στο Τορίνο και τη χαμηλότερη στο Παλέρμο. Ανάμεσα στις υπόλοιπες ουσίες που ανιχνεύτηκαν περιλαμβάνεται και η νικοτίνη.
Ωστόσο, η συγκέντρωση κοκαΐνης στον αέρα του Τορίνο ήταν 26 νανογραμμάρια ανά κυβικό μέτρο, και έτσι οι Αρχές της πόλης δεν εξέφρασαν ανησυχία. Ενδεικτικά ας σημειωθεί ότι ένας κόκκος αλατιού είναι περίπου 80.000 νανογραμμάρια.
Από την άλλη, τις «φοιτητουπόλεις» Φλωρεντία και Μπολόνια ανιχνεύτηκαν οι μεγαλύτερες συγκεντρώσεις σωματιδίων μαριχουάνας.Η έρευνα, σύμφωνα με τους μελετητές, δίνει πληροφορίες για τη γεωγραφική κατανομή στη χρήση ναρκωτικών ουσιών και ελπίζουν τα αποτελέσματα να χρησιμοποιηθούν από τις αστυνομικές Αρχές.

 

 

lo studio

 Nell'aria si respira cannabis
 Il Cnr: «Bologna al top»
 I dati dell'istituto di ricerca sulla concentrazione nell'etere. Bologna capolista con Torino delle città «drogate»
 BOLOGNA - Il cielo sopra Bologna è uno sballo. Nicotina, caffeina, un po’ di cocaina, ma soprattutto tanta marijuana, ecco cosa respirano i bolognesi, secondo la ricerca «Sostanze psicotrope nell’aria in 8 grandi città italiane», condotta dall’Istituto di Inquinamento atmosferico del Cnr e pubblicata da poco sulla rivista «Environmental pollution».L’indagine è stata svolta dal maggio 2010 al maggio 2011 tra Torino, Milano, Verona, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Palermo e riguarda piccole concentrazioni perché le misurazioni sono state effettuate in nanogrammi per metro cubo d’aria. «Io mi sono limitato a fare misure ambientali — spiega Angelo Cecinato, il ricercatore che ha guidato il gruppo di lavoro — dare un significato a questo studio è molto complesso, ma certo pone delle domande».
LA CLASSIFICA - Bologna per il consumo di cannabinoidi (cannabinolo, cannabidiolo e tetraidrocannabinolo), con 0,68 nanogrammi per metro cubo, è seconda solo dopo a Torino (0,8). In entrambe le città poi la concentrazione media di questi eccipienti nell’aria, maggiore tra l’autunno e l’inverno, cresce da ottobre fino a gennaio e poi discende fino a marzo, fin quasi a scomparire tra luglio e settembre. Considerando la densità di popolazione di Bologna (meno di 3.000 abitanti per chilometro quadrato), il consumo di droghe, in particolare i cannabinoidi, appare molto alto in città, dice l’indagine. «Effettivamente i numeri di Bologna sono superiori a quelli delle altre città, il che fa pensare che ci sia una sorgente di cannabinoidi più alta— osserva Cecinato — e questo può essere messo in relazione con il fatto che Bologna con Firenze (0,32 ng/mc, ndr. ) è una città con una popolazione universitaria molto importante rispetto al numero complessivo degli abitanti».
LE SOSTANZE - Sotto i portici, comunque, la dipendenza più elevata è quella per le sigarette: sempre dopo la capolista Torino con 61 ng/mc e Verona con 35 ng/mc, Bologna registra 33 ng/mc di nicotina, seguita a distanza di un punto da Firenze con 32 ng/mc. Anche qui il picco di consumi è stato raggiunto con i mesi più freddi, dicembre quello con più fumo e poi in calando fino a giugno per poi risalire ad agosto. Stesso comportamento per il caffè, bevuto in grandi quantità tra novembre e febbraio. Per le quantità di caffeina sprigionate nell’aria di Bologna, siamo addirittura secondi, sempre dopo Torino (8), con 4,3 ng/mc. Pochissima invece la cocaina presente, Bologna è addirittura sesta a pari merito sempre con Firenze, con i suoi 0,08 ng/mc, ma il consumo tra i bolognesi deve essere aumentato, perché le percentuali annotate da questa ricerca, confrontate con quelle raccolte in uno studio analogo del 2009, dimostrano che la concentrazione di cocaina è cresciuta di circa il doppio. Questo nonostante l’alta presenza di ozono tenda a degradare le droghe. Al contrario, la presenza di nicotina e caffeina è rimasta inalterata. «Secondo noi è molto complesso arrivare a usare questi dati in futuro per indicizzare i consumi di droghe, ma è fattibile — chiosa il ricercatore — per partire intanto bisognerà dotarsi di una banca dati iniziale».
Andrea Rinaldi (Corriere della Sera)