Ιταλία: Υπέρ της ειρήνης και με καταδίκη του εγωϊσμού, το μήνυμα του πάπα Φραγκίσκου για το Καθολικό Πάσχα
Ιταλία: Υπέρ της ειρήνης και με καταδίκη του εγωϊσμού, το μήνυμα
του πάπα Φραγκίσκου για το Καθολικό Πάσχα
Διακόσιες
πενήντα χιλιάδες άτομα κατέκλυσαν σήμερα το πρωί την πλατεία του Αγίου Πέτρου
για να παρακολουθήσουν το μήνυμα του πάπα Φραγκίσκου για το Πάσχα των
Καθολικών.
«Ας ζητήσουμε από τον Ιησού, που μετατρέπει τον θάνατο σε ζωή, να μετατρέψει το
μίσος σε αγάπη, την εκδίκηση σε συγγνώμη, τον πόλεμο σε ειρήνη», τόνισε ο
ποντίφικάς.
Ο πάπας ευχήθηκε να ξαναρχίσουν οι διαπραγματεύσεις ισραηλινών και
παλαιστινίων, «με θάρρος και θετική διάθεση, για να τεθεί τέρμα σε μια πολεμική
διαμάχη που διαρκεί εδώ και υπερβολικά μεγάλο χρονικό διάστημα». Στην έκκλησή
του υπέρ της ειρήνης ο Αργεντινός πάπας ζήτησε, επίσης, «να σταματήσει κάθε
πράξη βίας στο Ιράκ» και «να υπερισχύσει η ειρήνη στην Συρία, όπου οι κάτοικοι
έχουν πληγεί από την πολεμική σύγκρουση και οι πρόσφυγες περιμένουν βοήθεια και
παρηγοριά».
Ο πνευματικός ηγέτης των Ρωμαιοκαθολικών ευχήθηκε, επίσης, να τερματισθούν οι
αιματηρές συγκρούσεις και βιαιότητες στην Αφρική, με αναφορά στο Μαλί, στην
Νιγηρία, στην Δημοκρατία του Κονγκό και στην Κεντροαφρικανική Δημοκρατία.
Ο πάπας Βεργκόλιο ζήτησε και πάλι σεβασμό για το περιβάλλον, υπενθυμίζοντας ότι
πρέπει να «φυλάσσουμε και να διατηρούμε όλα όσα μας δώρισε και συνεχίζει να μας
δωρίζει ο Κύριος» ενώ, παράλληλα, καταδίκασε την απληστία και τον εγωισμό « που
συνεχίζει να ελέγχει το δουλεμπόριο, την πιο εκτεταμένη μορφή σκλαβιάς του 21ου
αιώνα», όπως τόνισε.
Οι πιστοί άκουσαν το μήνυμα του ποντίφικα, που ολοκληρώθηκε με μια σαφή
καταδίκη «της βίας που συνδέεται με την διακίνηση ναρκωτικών και την αλόγιστη
εκμετάλλευση των φυσικών πόρων» τηρώντας απόλυτη σιωπή, σε ένδειξη σεβασμού.
Ο Πάπας Φραγκίσκος, στο τέλος της ομιλίας του, έδωσε την καθιερωμένη ευλογία
Urbi et Orbi, προς την πόλη της Ρώμης και ολόκληρο τον κόσμο.
Πηγή: kerdos
LA CELEBRAZIONE IN VATICANO, LUNEDI' L'ANGELUS
Pasqua, la benedizione di Papa Francesco:
«Pace a tutto il mondo e basta schiavitù»
Circa 250 mila fedeli hanno assistito a messa e benedizione Urbi et Orbi. Il pontefice si ferma a baciare i bambini.
Papa
Francesco tra la folla in San Pietro dopo la messa pasquale ROMA - Pasqua in
San Pietro per circa 250 mila tra pellegrini e turisti che hanno affollato fin
dall'alba la piazza racchiusa dal colonnato del Bernini. Alle 10.15 è iniziata
sul sagrato la messa concelebrata da Papa Francesco, il «pontefice venuto
dall'altra parte del mondo». Poi alle 12 il Santo Padre impartirà la
benedizione «Urbi et Orbi» dalla loggia centrale della Basilica. Sabato notte
Papa Francesco aveva concluso intorno alle 23 la lunga veglia in preparazione
alla celebrazione della Santa Pasqua.
«Cristo risorto è il passaggio dalla
schiavitù a libertà»
«BUONA PASQUA CARI FRATELLI E SORELLE»
Alle 12, dopo il giro della piazza, Papa Francesco si è affacciato alla Loggia:
«Cari fratelli e sorelle di Roma e del mondo intero: Buona Pasqua. Che grande
gioia potervi dare questo annuncio. Cristo è risorto - ha detto -. Vorrei che
giungesse in ogni casa in ogni famiglia specialmente dove c'è più sofferenza,
negli ospedali, nelle carceri». Domenica mattina, alla vigilia della sua prima
messa di Pasqua, il Papa aveva scritto su Twitter: «Accetta Gesù Risorto nella
tua vita. Anche se sei stato lontano, fa un piccolo passo verso di Lui: ti sta
aspettando a braccia aperte».
STOP A MERCANTI DI SCHIAVI E DROGA
«Accogliamo la grazia della misericordia di Dio, lasciamo che la potenza del
suo amore trasformi anche la nostra vita e diventiamo strumenti della
misericordia… per far fiorire la giustizia e la pace - ha detto il Papa -.
Domandiamo a Gesù risorto - che trasforma la morte in vita - di mutare l’odio
in amore, la vendetta in perdono, la guerra in pace. Pace a tutto il mondo
ancora così diviso dall’avidità di chi cerca facili guadagni, ferito
dall’egoismo, da chi continua la tratta di persone: la schiavitù più estesa in
questo XXI secolo. Pace a tutto il mondo dilaniato dal narcotraffico e dallo
sfruttamento iniquo delle risorse naturali».
«VIA DALLA SCHIAVITU DEL PECCATO»
«L’amore di Dio può trasformare la nostra vita, far fiorire quelle zone di
deserto che ci sono nel nostro cuore. Lo stesso amore per cui il figlio di Dio
è andato fino all’abisso della separazione da Dio, questo stesso amore
misericordioso ha inondato di luce il corpo di Gesù, lo ha trasfigurato lo ha
fatto tornare nella vita eterna», ha detto il Santo Padre. E ha spiegato: «Gesù
è l’esodo il passaggio dell’uomo dalla schiavitù del peccato, del male, alla
libertà dell’amore, del bene. Perché Dio è vita, solo vita, e la sua gloria
siamo noi, l’uomo vivente. Cristo è morto e risorto una volta per sempre e per
tutti ma la forze della resurrezione - questo passaggio dalla schiavitù del
male al bene - deve attuarsi in ogni tempo negli spazi concreti della nostra
vita, ogni giorno. Quanti deserti ancora l’essere umano deve attraversare.
Soprattutto il deserto che c’è dentro di lui quando manca l’amore di Dio e per
il prossimo. Ma la misericordia di Dio può far fiorire anche la terra più arida
può ridare vita alle ossa inaridite».
«PACE IN SIRIA, AFRICA, COREA»
Nel suo messaggio che ha preceduto la benedizione Urbi et Orbi Papa Francesco
ha voluto soffermarsi sui tanti conflitti che insanguinano il mondo: «Cristo è
la nostra pace e attraverso di lui imploriamo pace per il mondo intero: pace
per il Medio Oriente, in particolare tra israeliani e palestinesi, che faticano
a trovare la strada della concordia, affinché riprendano con coraggio il
negoziato per porre fine a un conflitto che dura ormai da troppo tempo. Pace in
Iraq e per l’amata Siria, per la sua popolazione ferita dal conflitto e per i
numerosi profughi». E poi ha chiesto: «Quanto sangue è stato versato e quante
sofferenze dovranno essere ancora inflitte prima che si riesca a trovare una
soluzione politica alla crisi?». Quindi ha auspicato la «pace per l’Africa,
ancora teatro di sanguinosi conflitti. Pace per il Mali affinché ritrovi
stabilità. E in Nigeria dove purtroppo non cessano attentati che minacciano
vite di innocenti e tanti, anche bambini, sono tenuti in ostaggio dai
terroristi. Pace nell’Est della Repubblica del Congo e nella Repubblica
Centrafricana. Pace in Asia, soprattutto nella penisola coreana perché superino
le divergenze e maturi un rinnovato spirito di riconciliazione».
Il Papa apre la messa pasquale
Il Papa apre la messa pasquale MESSAGGI IN HINDU E CINESE - Intorno alle dieci
i fedeli sopraggiunti nell'ultima ora, non riuscendo più ad accedere a piazza
San Pietro e a piazza Pio XII, già pienissime, avevano gremito l'intera via
della Conciliazione. La liturgia della parola era poi iniziata con la lettura,
dapprima in lingua spagnola, di un brano dagli Atti degli Apostoli. Poi erano
stati letti messaggi augurali in tutte le lingue, e tra questi un messaggio per
Papa Francesco in hindu e uno in cinese. «Signore dissolvi ogni paura e rendi
possibile ciò che il nostro cuore non osa sperare», aveva detto il Papa aprendo
la liturgia eucaristica. Alle 11.34 la benedizione finale del santo Padre ha
chiuso la messa, seguita dal Regina Coeli. Poi il pontefice ha lasciato il
sagrato per attraversare la piazza tra i fedeli - si è fermato anche ad
abbracciare e baciare alcuni bambini - e quindi raggiungere la Loggia da dove
impartire la benedizione «Urbi et Orbi», preceduta dal suo messaggio.
PAURA PER BIMBO COREANO
Momenti di tensione intorno alle 11 quando un bambino coreano di 8 anni si è
perso tra la folla allontanandosi dai parenti: gli agenti di polizia,
coordinati dalla dottoressa Francesca Federici, lo hanno tranquillizzato
offrendogli dell'acqua. Poi, grazie alla collaborazione con i carabinieri, i
poliziotti sono riusciti a rintracciare la madre e il piccolo ha potuto
riabbracciarla.
Πηγή: Roma.corriere
In : ειδήσεις διάφορες (notizie varie)
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