Ιταλία: Πυροβολισμοί με τραυματίες έξω από το κυβερνητικό μέγαρο (Palazzo Chigi)!

Δύο αστυνομικοί και μία έγκυος γυναίκα τραυματίστηκαν από πυροβολισμούς έξω από το κυβερνητικό μέγαρο Παλάτσο Κίτζι, στο κέντρο της Ρώμης. Η γυναίκα τραυματίστηκε ελαφρά, ενώ οι δύοι αστυνομικοί μεταφέρθηκαν στα νοσοκομεία Σαν Τζοβάννι και Ουμπέρτο Πρίμο της Ρώμης. Ο ένας εκ των δύο τραυματίσθηκε πιο σοβαρά, στα πόδια, αλλά η ζωή του δεν διατρέχει κίνδυνο.
Οι ιταλικές αστυνομικές αρχές έχουν συλλάβει τον φερόμενο ως δράστη. Όπως μεταδίδει η ιταλική τηλεόραση RAI, ο ένοπλος έφτασε μπροστά στην είσοδο του κυβερνητικού μεγάρου και άρχισε να πυροβολεί κατά τον καραμπινιέρων. Στο έδαφος βρέθηκαν επτά κάλυκες από φυσίγγια. Ο συλληφθείς κατάγεται από την Καλαβρία και διαμένει κοντά στο Τορίνο, ενώ σύμφωνα με τα ιταλικά ΜΜΕ φαίνεται πως αντιμετωπίζει ψυχολογικά προβλήματα.
Ο αδελφός του πάντως διέψευσε -σύμφωνα με ιταλικά μέσα ενημέρωσης- ότι ο συλληφθείς είναι παράφρονας. «Εχασε την δουλειά του και χώρισε. Είναι 49 ετών και δεν αντιμετώπισε ποτέ του ψυχικά προβλήματα. Δεν είναι παράφρων, είναι απελπισμένος», δήλωσε.
Το περιστατικό συνέβη την ώρα που βρισκόταν σε εξέλιξη η ορκωμοσία της κυβέρνησης του Ενρίκο Λέτα ενώπιον του προέδρου της Ιταλικής Δημοκρατίας Τζόρτζιο Ναπολιτάνο, στο προεδρικό μέγαρο Κυρηνάλιο.
Η ιταλική αστυνομία είναι σε κατάσταση ύψιστης επιφυλακής. Ωστόσο, ο δήμαρχος της ιταλικής πρωτεύουσας Τζιοβάνι Αλεμάνο, διαβεβαίωσε ότι η επίθεση έξω από το Παλάτσο Κίτζι δεν μπορεί να χαρακτηριστεί τρομοκρατική. «Δεν πρόκειται για μια τρομοκρατική ενέργεια, αλλά σίγουρα το κλίμα των τελευταίων μηνών δε βοήθησε», παρατήρησε.

Πηγές: Reuters, ΑΜΠΕ

NEGLI STESSI MINUTI il GOVERNO LETTA giurava al quirinale
Sparatoria davanti Palazzo Chigi:
feriti due carabinieri, arrestato un uomo

Il fermato ha sparato verso il cordone di sicurezza dei carabinieri: «Come se fossero birilli». Un brigadiere in prognosi riservata NEGLI STESSI MINUTI il GOVERNO LETTA giurava al quirinale.
Il fermato ha sparato verso il cordone di sicurezza dei carabinieri: «Come se fossero birilli». Un brigadiere in prognosi riservata
ROMA - Paura domenica mattina nel centro storico di Roma. Intorno alle 11.40, in Piazza Colonna, davanti a Palazzo Chigi, un uomo di 49 anni ha sparato 6 colpi di pistola contro il cordone di sicurezza formato da carabinieri proprio mentre il nuovo governo Letta stava giurando al Quirinale con il presidente Giorgio Napolitano. Due carabinieri sono stati feriti. Sono un brigadiere e un appuntato. Il brigadiere Giuseppe Giangrande, 50 anni, è stato colpito alla gola da due colpi ed è ricoverato all'Umberto I, in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. L'altro militare, Francesco Negri, 30 anni, appuntato, è stato colpito ad entrambe le gambe. Non è grave. Ferita anche una passante, probabilmente colpita da una scheggia vagante: è una donna incinta che si trovava nella zona con il marito e un altro figlio. E' stata subito soccorsa dal 118 ma non è grave.
IL BOLLETTINO MEDICO - Il primo bollettino medico per il brigadiere Giangrande parla di una «importante lesione alla colonna vertebrale cervicale» dovuta al proiettile entrato nel collo. I medici sono riusciti ad estrarlo, ma nel frattempo il proiettile aveva già provocato la lesione. «È importante - dice uno dei medici dell'Umberto I - e la prognosi rimane riservata. Al suo arrivo, intorno alle 12.03, Giangrande era cosciente.
IL FERMATO - L'uomo che ha sparato è stato fermato dalle forze dell'ordine. Si tratta di Luigi Preiti, 49 anni, un calabrese di Rosarno residente in Piemonte. L'uomo non avrebbe precedenti penali, ma in passato avrebbe avuto problemi con la legge. Secondo le prime informazioni, sarebbe stato in cura per problemi psichici.
Preiti è arrivato nella piazza in giacca e cravatta e ha cominciato a sparare. L'uomo quindi è stato immobilizzato da altri carabinieri e portato al San Giovanni per una contusione alla testa, dove si trova in stato di fermo. L'uomo, separato dalla moglie, di professione fa il manovale e da poco tempo aveva perso il lavoro. Non aveva il porto d'armi. La pistola usata è un calibro 7,65 e ha la matricola abrasa. Preiti è arrivato a Roma sabato in treno da Rosarno. Ha alloggiato in un hotel del centro della Capitale dove ora è in corso una perquisizione. «Voleva suicidarsi, ma ha finito i colpi», ha poi spiegato il neoministro dell'Interno Angelino Alfano in una breve conferenza stampa al termine del primo Consiglio dei ministri del Governo Letta.
TRA CALABRIA E PIEMONTE - Luigi Preiti è tornato a vivere a Rosarno, in Calabria, con i genitori circa due anni fa. Lo ha riferito il fratello Arcangelo che vive ad Alessandria. Dopo essersi trasferito in Piemonte negli anni Novanta, Preiti si è sposato e la coppia ha avuto un figlio, che ora ha dieci anni. Poi due anni e mezzo fa si è separato dalla moglie ed ha scelto di tornare a vivere a Rosarno, con i genitori. La moglie ed il figlio sono rimasti in Piemonte e vivono a Predosa (Alessandria). Da diversi mesi non hanno più contatti: «Sono sconvolta, non riesco ancora a credere che lo abbia fatto», dice la ex signora Preiti, Ivana. L'ultima volta che il marito era stato a Predosa è stato lo scorso anno per la Prima Comunione del figlio.
LE INDAGINI - «È apparso freddo e lucido», riferisce un addetto alla sicurezza che ha partecipato all'arresto di Prieti, e appena bloccato ai militari ha detto: «Per favore, allentatemi le manette, non sento il braccio».Le indagini in corso stanno accertando come Preiti sia arrivato a Roma, quando e se possa aver goduto di complicità durante la sua permanenza nella Capitale. I carabinieri del reparto investigazioni scientifiche stanno eseguendo i rilievi davanti a Palazzo Chigi. In terra ci sono ancora sei cerchi bianchi tracciati con il gesso, attorno ad altrettanti bossoli. Nei pressi della camionetta dei carabinieri, nel punto dove uno dei due carabinieri è stato colpito, c'è invece una macchia di sangue. Tutti gli accessi a Piazza Colonna sono bloccati dalle forze dell'ordine.
LA RICOSTRUZIONE: «SPARAVA COME FOSSERO BIRILLI» - Intorno alle 11.30, Prete è arrivato in piazza Colonna all'angolo tra Palazzo Chigi e il palazzo sede del quotidiano Il Tempo. L'uomo ha cominciato ad urlare: «Sparatemi sparatemi», ma poi ha tirato fuori la pistola e ha cominciato a sparare contro il cordone di sicurezza nella piazza formato dai carabinieri. «Sparava come se fossero birilli», racconta un testimone oculare. Il primo carabiniere è stato colpito a distanza ravvicinata alla gola. Poi l'attentatore ha continuato a sparare contro gli altri militari ferendone almeno altri due. A quel punto «gli altri carabinieri si sono buttati tutti a terra - continua ancora il testimone -, mentre altri ancora lo hanno inseguito saltandogli addosso fermandolo e disarmandolo. All'inizio non ci siamo resi conto di niente, pensavamo fossero petardi». Nella zona sono arrivate diverse ambulanze per soccorrere feriti e altre persone che per la paura si sono sentite male e sono state portate nell'androne di Palazzo Chigi.
ALFANO IN OSPEDALE - Intanto, il neo ministro dell'Interno Angelino Alfano insieme con il ministro della Difesa Mario Mauro sono andati a Policlinico Umberto I dove si trova il brigadiere Giangrande. «È il gesto di un pazzo e di uno squilibrato», ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno appena arrivato in piazza Colonna. E ha aggiunto: «Ma non ci dobbiamo stupire quando si inveisce continuamente contro il "Palazzo", come se fosse da abbattere».
TESTIMONI - Un padre e una figlia 11enne erano in piazza e hanno visto tutto: «La gente urlava e piangeva, - racconta il papà - guardavano il carabiniere a terra e urlavano "è morto", noi ci siamo nascosti dietro la macchina. Avranno sparato una decina di colpi, ho coperto gli occhi di mia figlia». Lei dice: «Pensavo fossero petardi, ma non era così».
(Rinaldo Frignani, Fiorenza Sarzanini e Roma Redazione Online)
Πηγή: Corriere dell Sera