Ιταλία: Νέος πρόεδρος της Δημοκρατίας ο Σέρτζιο Ματαρέλα
Ιταλία: Νέος πρόεδρος της Δημοκρατίας
ο Σέρτζιο Ματαρέλα
Ο 73χρονος ανώτατος δικαστικός Σέρτζιο Ματαρέλα, με καταγωγή από τη Σικελία, είναι ο νέος πρόεδρος της Ιταλικής Δημοκρατίας.
Τα τελευταία χρόνια ήταν μέλος του Συνταγματικού Δικαστηρίου, ενώ στο παρελθόν είχε διατελέσει επί σειρά ετών βουλευτής και είχε θητεύσει στη θέση του Υπουργού Άμυνας.
Μετά απο τρεις άκαρπες ψηφοφορίες, το σώμα των 1009 εκλεκτόρων, που αποτελείται από γερουσιαστές, βουλευτές και περιφερειακούς αξιωματούχους εξέλεξε με απόλυτη πλειοψηφία τον εκλεκτό του πρωθυπουργού Ματέο Ρέντσι και του κυβερνώντος Δημοκρατικού Κόμματος στο ανώτατο πολιτειακό αξίωμα της χώρας.
Είχαν προηγηθεί τρεις άκαρπες ψηφοφορίες, στις οποίες απαιτούνταν αυξημένη πλειοψηφία.
Ο βετεράνος πολιτικός προέρχεται από τους Χριστιανοδημοκράτες και κατάφερε να αποστασιοποιηθεί προσωπικά από τα σκάνδαλα που οδήγησαν στη διάλυση του κόμματος τη δεκαετία του ’90. Ο αδελφός του, πρόεδρος της περιφερειακής διοίκησης της Σικελίας δολοφονήθηκε από τη μαφία.
Αν και το αξίωμα είναι κυρίως εθιμοτυπικό, ο πρόεδρος της Ιταλικής Δημοκρατίας έχει σημαντικές εξουσίες σε περιόδους πολιτικής αστάθειας.
Μπορεί να διαλύσει το Κοινοβούλιο και να προκηρύξει πρόωρες εκλογές ή να αναζητήσει συναίνεση για την επιλογή πρωθυπουργού.
Ο Σέρτζιο Ματαρέλα διαδέχεται τον 89χρονο Τζόρτζιο Ναπολιτάνο, οποίος παραιτήθηκε στις αρχές του έτους, μετά από εννέα χρόνια στο Κυρηνάλιο Μέγαρο.
Είχε ανανεώσει θητεία του πριν δυο χρόνια μετά την αποτυχία των κομμάτων να καταλήξουν σε μια συναινετική λύση για τη διαδοχή του.
Χαρακτήρισε τον Σέρτζιο Ματαρέλα, πολιτικό αφοσιωμένο στη Δημοκρατία, δίκαιο και αμερόληπτο, μια προσωπικότητα που συγκεντρώνει όλα τα απαραίτητα χαρακτηριστικά που πρέπει διακρίνουν έναν Αρχηγό Κράτους.
Ο πρωθυπουργός Ματέο Ρέντσι είχε ζητήσει την ευρύτερη δυνατή συναίνεση για την εκλογή του νέου προέδρου.
Πριν από δύο χρόνια οι δύο υποψήφιοι που πρότεινε το Δημοκρατικό Κόμμα απέτυχαν να εκλεγούν λόγω των πολυάριθμων στελεχών που απέκλιναν από την κομματική γραμμή.
«Ναι» στον Σέρτζιο Ματαρέλα, παρά τις αρχικές ενστάσεις, είπε ο μικρότερος κυβερνητικός εταίρος, το κόμμα της Νέας Κεντροδεξιάς του Ατζελίνο Αλφάνο.
Η επιλογή Ματαρέλα εξόργισε τον Σίλβιο Μπερλουσκόνι, ο οποίος κατηγορεί τον Ρέντσι για «προδοσία»: επειδή αθέτησε τη δέσμευση ότι η επιλογή του υποψηφίου προέδρου της Δημοκρατίας θα γινόταν από κοινού.
Σύμφωνα με το εθιμοτυπικό, μετά τη λήξη της ψηφοφορίας, η Πρόεδρος της Βουλής, Λάουρα Μπολτρίνι και η αναπληρώτρια πρόεδρος της Γερουσίας, Βαλέρια Φεντέλι, θα μεταβούν στο νέο πρόεδρο για να του ανακοινώσουν το αποτέλεσμα.
Μέσα στις επόμενες ημέρες, πιθανότατα την Τρίτη, ο Σέρτζιο Ματαρέλα θα μεταβεί στη Βουλή για την ορκωμοσία και την εναρκτήρια ομιλία.
Πηγή: euronews
Mattarella eletto al Quirinale con 665 voti:
è lui il nuovo presidente della Repubblica
Renzi su Twitter gli augura subito buon lavoro. Napolitano lo definisce "uomo di assoluta lealtà e correttezza". L'assemblea di Area popolare alla fine ha detto sì (ma senza unanimità) al nome proposto dal premier. Mal di pancia dentro Ncd: Sacconi si dimette. Scheda bianca per Fi che però si spacca
ROMA - Applausi (tanti) e standing ovation a ripetizione per la prima volta di un siciliano al Colle. Con la quarta votazione a Camere congiunte, Sergio Mattarella supera il quorum, incassa 665 voti (e 'manca' la soglia ostica ma non più necessaria dei due terzi per soli 7 sì) e diventa il nuovo presidente della Repubblica italiana. Ieri Matteo Renzi aveva auspicato "la più ampia convergenza" sul nome del giudice costituzionale ed ex ministro della Difesa e oggi su Twitter ha subito augurato al capo dello Stato "buon lavoro".
Quanto agli altri candidati, Ferdinando Imposimato ha ottenuto 127 voti, Vittorio Feltri 46, Stefano Rodotà 17, Emma Bonino, Antonio Martino, Giorgio Napolitano e Romano Prodi 2. I voti dispersi sono stati 14, le schede bianche 105, le nulle 13.
A chiamare Mattarella per congratularsi è stato il 'reggente' Pietro Grasso che gli ha detto: "Sarai un grande presidente". Stamani è stato Napolitano a sottolineare: "E' importante la più ampia convergenza su di lui, è sempre importante avere grandi numeri. La convergenza è certamente importante per rafforzare il consenso e dare una caratterizzazione che non abbia a che vedere con questioni tattiche politiche contingenti. Area popolare aveva ragione ad essere polemica, ma hanno assai più ragione per la scelta che si realizzerà stamattina". Parole che l'ex capo dello Stato pronuncia dopo aver depositato nell'urna la propria indicazione di voto per il successore al Quirinale: "La mia presenza qui è doverosa - aggiunge, e su Mattarella racconta: "Lo conosco sul piano dell'assoluta lealtà e correttezza, sensibilità e competenza istituzionale e certamente dell'imparzialità. Caratteristiche importantissime per disegnare la figura del capo dello Stato".
Un'elezione che secondo Enrico Letta "allunga la legislatura e aiuta le riforme". Fino alla fine si sono contati i possibili numeri immaginando che l'obiettivo potesse essere tranquillamente centrato. A seguito dell'appello del premier, infatti, l'Ncd del ministro Angelino Alfano ha dato il contrordine e detto sì a Mattarella. Ma i mal di pancia interni si sono sprecati e i malumori sono usciti subito allo scoperto. In disaccordo con la svolta, il capogruppo di Area popolare a Palazzo Madama, Maurizio Sacconi, ha presentato le dimissioni da presidente dei senatori di Ncd. L'ex ministro, infatti, era stato fra i più convinti, nei giorni scorsi, a non cedere al candidato presentato dal Pd.
In mattinata, prima dello scrutinio, la riunione dei gruppi di Area popolare aveva sancito ufficialmente il via libera - senza unanimità e con lo stesso Sacconi assente - al candidato unico lanciato dal Pd di Renzi. I grandi elettori di Ncd e Udc si sarebbero espressi per alzata di mano. E il pollice verso sarebbe arrivato da cinque moderati: Barbara Saltamartini (che voterà scheda bianca e che si dimetterà da portavoce di Ncd), Gabriele Albertini, Antonio Azzolini, Carlo Giovanardi e il viceministro Enrico Costa. Ma non è tutto: anche Nunzia De Girolamo, presidente dei deputati di Ncd, avrebbe espresso irritazione per il cambio di linea e starebbe valutando l'ipotesi di lasciare l'incarico di capogruppo a Montecitorio.
"Voteremo Mattarella - ha poi dichiarato il parlamentare Fabrizio Cicchitto - perché il problema non è mai stato costituito da lui, che ci auguriamo sia un presidente al di sopra delle parti come lo è stato Napolitano. Poi si aprirà una discussione sul metodo adottato da Renzi, che ha causato una serie di problemi". A ruota è stato lo stesso Alfano a spiegare: "Alla fine, anche grazie alle parole di Renzi di ieri, abbiamo scelto di far prevalere la persona giusta rispetto al metodo sbagliato. La nostra scelta riguarda una persona che ha i requisiti di probità, di capacità, di alto livello istituzionale". Poi, ai microfoni di SkyTg24 il titolare del Viminale ha rincarato la dose: "I fatti gli hanno fatto capire (a Renzi, ndr) che Ap non è un monocolore del Pd, Area popolare c'è e non va mai data per scontata". Dal Pd è stato poi il vicesegretario Lorenzo Guerini a chiosare: "Ci sono le condizioni che tutti auspicavamo. E' importante che Ncd sia con noi in questo passaggio".
Di contro, Forza Italia - fronda interna dei fittiani compresa - ha continuato ad annunciare scheda bianca (video) anche se Silvio Berlusconi ha valutato la situazione fino alla fine e il capogruppo Renato Brunetta non ha perso tempo ad agitare le acque sulle riforme: "Noi - ha detto oggi - ci teniamo le mani libere sulla legge elettorale" che deve tornare alla Camera, "le stesse mani libere che si è tenuto Renzi". Ecco perché a distanza di pochi minuti è stato il ministro Maria Elena Boschi a parlare di necessità di "lavorare per ricucire". A disobbedire rispetto alla scheda bianca, però, è parso potesse essere Domenico Scilipoti, già protagonista assieme ad Antonio Razzi della campagna acquisti dell'ex Cav: "Sì, potrei anche votare Mattarella - ha fatto sapere mentre varcava la soglia di Montecitorio -. Disubbidendo a Berlusconi? E perché? C'é una indicazione di scheda bianca, poi ognuno è libero di fare quel che vuole. C'è libertà. Fi a un passo dalla scissione? E perché? Questo é un argomento che si vedrà dopo". Alla buvette di Montecitorio, intanto, il consigliere politico di Fi, Giovanni Toti, ha bevuto un 'caffè della pace' assieme a Renzi dopo gli screzi politici di ieri. Vero è che, alla luce del risultato, sulla scheda bianca Fi si è spaccata.
Dall'opposizione, M5s non ha escluso colpi di scena, ma ufficialmente è rimasta sulle proprie posizioni. Ai pentastellati Pier Luigi Bersani lancerà un piccolo appello: fidatevi - dirà loro -, stiamo parlando di uno (Mattarella) con la schiena dritta. Tra i parlamentari ex M5S è prevalso invece l'orientamento a votare anche oggi Stefano Rodotà. Sono infatti in 17 a confermare la preferenza per l'accademico. In 6 invece hanno deciso di optare per Mattarella. Dalla Lega, è stato Luca Zaia a far sapere che le preferenze del Carroccio continueranno a confluire su Vittorio Feltri.
Oggi nella quarta chiamata bastava la maggioranza assoluta: 505 voti. Sulla carta, il giudice costituzionale poteva contare su circa 645 consensi. Ora, con l'elezione di Mattarella al Colle inizia una sorta di rito laico che culminerà con l'insediamento al Quirinale del nuovo capo dello Stato.
Dopo la proclamazione nell'aula di Montecitorio, la presidente della Camera, Laura Boldrini, insieme alla vicepresidente vicaria del Senato, Valeria
Fedeli, si recherà da Mattarella per annunciargli l'avvenuta elezione. Quindi nei prossimi giorni, probabilmente martedì, il nuovo presidente della
Repubblica dovrà recarsi alla Camera per il giuramento e il discorso di insediamento. Lo farà martedì prossimo dinanzi al parlamento riunito in seduta
comune seguendo una prassi rimasta immutata dal 1948.
Πηγή: La repubblica
In : πολιτική (notizie politiche)
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