Ιταλία: Η υπηρεσία άμεσης βοήθειας υπολειτουργεί!
Ιταλία: Η
υπηρεσία άμεσης
βοήθειας υπολειτουργεί!
Ιταλία: Η υπηρεσία άμεσης βοήθειας υπολειτουργεί διότι "δεν υπάρχουν
κλίνες στα νοσοκομεία", δηλώνει αρμόδιος αξιωματούχος
Σε πολλά νοσοκομεία της Ρώμης τα ασθενοφόρα παραμένουν ακινητοποιημένα διότι
«δεν υπάρχουν πλέον διαθέσιμες κλίνες στα νοσοκομεία», καταγγέλλει ο υπεύθυνος
της κρατικής υπηρεσίας άμεσης βοήθειας («118») Λίβιο Ντε 'Αντζελις.
Σύμφωνα με τον ίδιο, «όλοι οι αρμόδιοι κρατικοί φορείς πρέπει να
δραστηριοποιηθούν άμεσα».
«Σε διάφορα νοσοκομεία της Ρώμης οι ασθενείς τοποθετούνται σε ράντζα, αφού
τα κρεβάτια δεν καλύπτουν τις υπάρχουσες ανάγκες» τονίζει ο Ντε 'Αντζελις σε
επιστολή του.
Όπως τονίζουν ιταλικά μέσα ενημέρωσης η υπηρεσία λειτουργεί πλέον μόνο για τα
άκρως επείγοντα περιστατικά.
Καθημερινά, οι τηλεφωνικές κλήσεις ξεπερνούν τις 3.000. Τον τελευταίο μήνα όμως
τα ασθενοφόρα που σπεύδουν για την μεταφορά ασθενών στα νοσοκομεία έχουν
μειωθεί σημαντικά. Στην περιφέρεια της Ρώμης (Λάτιο) εγκρίθηκαν σημαντικές
περικοπές στον αριθμό των κλινών στα δημόσια νοσοκομεία, με στόχο να
περιορισθεί το έλλειμμα στον τομέα της υγείας. Για το 2013, το έλλειμμα
προβλέπεται ότι θα ανέλθει στα 900 εκατομμύρια ευρώ.
Στα επιπλέον μέτρα που έχουν υιοθετηθεί συμπεριλαμβάνεται το πάγωμα των
προσλήψεων, η δημιουργία ενιαίας υπηρεσίας για τις προμήθειες και ο περιορισμός
των συμβάσεων με ιδιωτικές κλινικές.
Ένα κέντρο για μεταμοσχεύσεις κερατοειδούς ανακοίνωσε ότι πρόκειται να
σταματήσει να δέχεται νέους ασθενείς, λόγω των περικοπών στις χρηματοδοτήσεις.
Οι γιατροί του δημόσιου οδοντιατρικού νοσοκομείου «Τζόρτζ Ίστμαν» καταγγέλλουν ότι δεν αποκλείεται να
μπει λουκέτο στο νοσηλευτικό ίδρυμα αυτό.
Στην καθολική πολυκλινική «Αγκοστίνο Τζεμέλι», το νοσοκομείο όπου νοσηλεύεται ο
εκάστοτε ποντίφικας, αποφασίστηκε η περικοπή κατά ποσοστό 30% των αποδοχών του
νοσηλευτικού προσωπικού.
Πηγή: express
Ospedali pieni e ambulanze ferme
«Soccorsi del 118 a rischio»
Nessun mezzo disponibile: situazione più critica a Roma Est. Regione: problema risolto. Balduzzi chiede una relazione
ROMA - Mancano i posti letto negli ospedali romani, i
pazienti restano sulle barelle delle ambulanze in attesa per ore. Il risultato:
i mezzi di soccorso devono restare fermi fino a quando il paziente non viene
sistemato in un posto letto. Problema che da tempo affligge Roma e che oggi è
diventato un'emergenza. La denuncia arriva dal 118 che ha scritto una lettera
alle istituzioni. Nel pomeriggio Polverini ha convocato i responsabili del 118
e ha fatto sapere che l'emergenza è finita due ore dopo la segnalazione. Per
qualche ora il 100% delle ambulanze non erano disponibili.
Il direttore del 118 di Roma Capitale,
Livio De Angelis, nel primo pomeriggio aveva detto chiaramente: il servizio
del 118 è fortemente a rischio, le ambulanze di Roma sono bloccate nei pronto
soccorso, alcune da ieri sera, a causa della mancanza di posti letto negli
ospedali. De Angelis chiede l'immediata liberazione delle ambulanze.
Il 100% delle ambulanze non
disponibili. Fonti del 118 che precisano come «25 mezzi erano bloccati
nei Dea occupati dai pazienti da ricoverare e tutte le altre 55 ambulanze erano
impegnate in servizio per chiamate già ricevute». A Roma città in tutto ci sono
80 ambulanze e dunque stamani tutte e 80 erano indisponibili nel caso di nuove
chiamate di emergenza. Storicamente la zona con più di difficoltà di ricoverò e
sovraffollamento ai Pronto Soccorso è quella di Roma Est servita dal Pertini, Policlinico
Tor Vergata e Policlinico Casilino ma la situazione di congestione, fanno
notare dal 118, «ormai è comune a tutta la città». «Era un pò di giorni che si
verificava questa situazione -osserva un operatore del 118- ovvero di molti
mezzi bloccati nei pronti soccorso perchè occupati dai pazienti. Certo se non
si trovava una soluzione col picco dell'influenza, che ci sarà a breve, la
situazione sarebbe degenerata».
De Angelis aveva scritto una lettera
ai responsabili di ogni pronto soccorso della capitale chiedendo «la
liberazione delle ambulanze in quanto il servizio è fortemente limitato». Il
direttore del servizio 118 di Roma ha inviato la stessa lettera anche al
Sindaco, al Prefetto, al Questore di Roma e alla Regione Lazio. Le ambulanze
sono ferme nei pronto soccorso perché il paziente è costretto a restare in
barella a causa della mancanza di posti letto. De Angelis chiede «a tutte
istituzioni coinvolte di intervenire».
Il ministro della Salute Renato Balduzzi
aveva immediatamente chiesto, secondo quanto si apprende, una relazione
urgente, da acquisire nelle prossime ore, al 118.
Renata Polverini ha poi incontrato
presso la sede della Giunta il direttore generale dell'Ares 118, Antonio De
Santis, e il direttore della centrale operativa 118 di Roma, Livio De Angelis.
Secondo la nota della Regione il problema delle ambulanze è stato risolto dopo
due ore dalla segnalazione, ossia dalla lettera inviata dall'Ares alle
istituzioni. E' stato inoltre istituito un tavolo di lavoro permanente sul
tema. «Il blocco delle ambulanze - dice una nota della Regione - è un problema
che si trascina da anni, di cui soffrono tutte le regioni assolutamente
precedente al piano di rientro sanitario e non correlato al taglio dei posti
letto».
Emergenza ambulanze già nel 2011. Nel 2011 gli accessi ai Dea del Lazio erano stati poco più di due milioni e l'82,5% era avvenuto con mezzi privati, il restante in ambulanza. In un rapporto dell'Asp di due anni fa si sottolineava già il sovraffollamento dei Dea «con il conseguente blocco delle ambulanze». Esattamente ciò che è successo oggi in particolare nella zona che lo studio già riteneva critica ovvero la zona di Roma est. «Sarebbe pertanto opportuno il miglioramento della gestione degli arrivi in ambulanza, che permetta di riequilibrare il carico assistenziale tra le diverse macroaree, in modo tale che vi sia un bilanciamento complessivo nell'ambito della rete dell'emergenza», si osservava nello studio dell'Asp. A Roma in media sono circa 3mila le chiamate al giorno al 118 e 1.500 gli interventi: dunque l'ambulanza arriva nel 50% dei casi grazie ad una sorta di triage telefonico che gli operatori sono in grado di fare risolvendo così la metà dei casi al telefono. I dati arrivano direttamente dall'Ares 118 mentre l'Agenzia della sanità pubblica fornisce i numeri sugli accesi annuali al Dea dei vari ospedali capitolini: 78mila all'ospedale Pertini, 140 mila al policlinico Umberto I e circa 60 mila al Policlinico Casilino.
Sanità in crisi, niente soldi per fare gli espianti. La Banca degli Occhi di Roma ha bloccato i trapianti di cornea per il mancato rinnovo del contratto degli oftalmologi. A causa dei tagli imposti dal commissario governativo, non sono stati rinnovati i contratti di lavoro ai quattro medici precari addetti al prelievo delle cornee nei donatori per conto della Banca degli Occhi, centro di riferimento regionale che ha sede all’ospedale San Giovanni Addolorata. Il fermo degli specialisti, avvenuto con l’inizio dell’anno, si traduce nell’impossibilità di restituire una speranza alle persone che hanno perso la vista per una patologia corneale (continua a leggere).
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Neonato morto per lo scambio delle flebo. E’ ormai alle battute finali l’inchiesta della Procura di Roma per accertare le cause della morte del piccolo Marcus De Vega, nato prematuro e deceduto dopo un solo mese di vita all’ospedale San Giovanni Addolorata, forse a causa di 20 cc di latte iniettati erroneamente per via endovenosa. Sul tavolo del procuratore aggiunto Leonardo Frisani è appena arrivato il risultato della consulenza disposta dalla Procura.
Πηγή: il messaggero
In : ειδήσεις διάφορες (notizie varie)
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